Ti vedo, ci stai ragionando da un bel po’. Ti frulla in testa l’idea di diventare freelance e metterti in proprio ma non sai se stai facendo la scelta giusta o te ne potresti pentire. Considerando che di base ogni scelta ha pro e contro e potresti comunque finire a pensare chi me lo fatto fare, se l’idea non ti lascia in pace vuol dire che probabilmente è la strada che devi percorrere. O almeno le è in questo momento. Comunque se sei nella fase delle mille elucubrazioni mentali, secondo me ci sono 5 domande chiave – tra quelle un po’ scomode – che dovresti porti per capire se davvero fa per te e puoi dare una svolta alla tua vita.
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Sono capace ad organizzare il mio tempo in totale autonomia?
La giornata del freelance può essere lunga e complicata. A volte non hai praticamente lavori e può prenderti il panico mentre altre sei pieno di cose da fare e non sai da che parte cominciare. Mentre la vita da ufficio o comunque da dipendente comporta nella maggior parte dei casi direttive dall’alto sulle attività da portare a termine e pace mentale a fine giornata, quando ti metti in proprio sei tu a dover gestire tutto in completa autonomia. Bello eh, ma anche tanto confusionario e spaesante soprattutto i primi tempi.
2) Posso reggere tante giornate in compagnia del computer e poco altro?
La solitudine del freelance è uno dei più grossi problemi di chi sceglie questa strada. Certo puoi andare a lavorare in un coworking, in un bar o in uno dei tanti posti che si stanno attrezzando anche per chi fa smartworking ma il rapporto con i colleghi è una grande mancanza. Nel bene e nel male sei tu a dover gestire problemi, clienti, impegni e scadenze molto spesso senza alcun confronto e supporto. Devi essere anche bravo a non lasciarti andare vestendoti e preparandoti ogni mattina come se andassi a lavoro e avendo cura di te.
3) Il commercialista può diventare il mio migliore amico?
I soldi, ah che nota dolente! Soprattutto agli inizi tra tasse, contributi, fatture e altre incombenze i conti sembrano non tornare mai e la confusione è tanta. Prima di tutto devi quindi affidarti a un bravo commercialista e delegare tutta la parte finanziaria a chi ne capisce davvero e riesce così a non farti combinare guai. Solo così tra l’altro puoi dedicarti al tuo lavoro senza mille altri pensieri per la testa.
4) Ho dei risparmi da parte per le emergenze?
L’incertezza è una delle altre parole chiave del freelance, in modo particolare quando cominci. Per stare tranquillo e non trovarti nel caso le cose vadano male a dover chiedere aiuto qua e là, inizia la tua avventura con un po’ di risparmi in banca. Prima di buttarti in questa avventura quindi dovresti secondo me dedicarti a mettere da parte qualche soldino per eventuali tempi bui. Che non si sa mai.
5) Andare in cerca di clienti fa per me?
Procacciarsi il lavoro, sapersi vendere e fare personal branding sono tutti aspetti con cui il freelance si trova ad aver a che fare. Probabilmente il bello del lavoro autonomo è anche questo eh ma dover prendere continue decisioni può essere spiazzante e alla lunga creare parecchio stress. Certo hai la possibilità di scegliere come e con chi lavorare, una grande conquista. Ma creare una rete di collaborazioni e gestirle può non essere semplice.
Ti ho spaventato? Essere freelance per certi versi è bellissimo ma è importante che sia una scelta ponderata e consapevole. E poi tutto si affronta, niente panic.
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