Capita un po’ a tutti di associare la creatività a pittori, scrittori, architetti o comunque artisti di vario genere ma considerarla una cosa lontana da tutti gli altri comuni mortali. Chi lavora in un ufficio, in fabbrica, chi ha un negozio di alimentari, chi è impiegato alle Poste pensa di solito che la creatività non c’entri un bel niente con la sua vita. Ma la verità è che è no, la creatività non è riservata a pochi eletti. Siamo tutti creativi e possiamo tutti portare un contributo creativo a ciò che facciamo ogni giorno e migliorare la nostra vita e il nostro lavoro.
Creatività in tanti modi
Essere creativi non vuol dire solo fare un quadro, scrivere un libro o realizzare una statua. Quelle in effetti sono cose che fanno in pochi (ma che volendo potresti fare anche tu eh). Produrre idee e trovare soluzioni a problemi vari però tocca proprio a tutti. Qualche esempio random? Sei creativo quando arredi in modo funzionale quel bagno di casa piccolo e stretto che proprio non ti va giù o quando tuo figlio fa i capricci perché non vuole mettersi il cappotto per uscire e tu inventi una storia lì per lì che alla fine lo convince. Ma è creativo anche un biologo che trova un vaccino a una malattia o mette a punto una tecnica di studio. È anche vero che esistono persone più portate alla creatività ma probabilmente sono solo più allenate a usare la mente per produrre cose nuove.
Come allenare la creatività
Il cervello è un muscolo e come tale più lo alleni e più ti darà soddisfazione. Qualche sera fa mentre in casa si guardava la partita, io ho aperto su Netflix e ho visto un documentario fighissimo che ovviamente ti consiglio: “Il pensiero creativo”. Qui tra le altre cose si suggerivano tre modi per stimolare la creatività che ho trovato ottimi e utili qualunque cosa tu faccia nella vita. Quindi non posso che condividerli.
Prova cose nuove: fare sempre le stesse cose, vedere sempre le stesse persone e seguire – anche metaforicamente – gli stessi percorsi non aiuta la mente a dar sfogo al lato creativo. Dalle esperienze più piccole a quelle più grandi, fare qualche cambiamento alla routine non può che far bene. Cambia strada per andare in ufficio, parla con quel collega che pensi ti stia antipatico ma in fondo non ne sei sicuro, iscriviti a quel corso di teatro che ti attira, prova in pausa un caffè diverso dal solito.
Esci dalla zona di comfort: è faticoso ma provare a fare qualcosa che ci mette a disagio e che non fa parte di quelle abitudini confortevoli che ripetiamo sempre mette in corpo una grande adrenalina. A maggior ragione se ci riusciamo ma anche se non va bene e falliamo. Il cervello comunque ci ringrazierà e diventerà più plastico.
Non aver paura di fallire: eh già il fallimento. Una brutta bestiaccia che cerchiamo tutti di evitare. Quanto sarebbe meglio invece non farci spaventare e semplicemente accettarlo come naturale conseguenza dell’essersi messi in gioco e aver provato a far cose diverse. Il fallimento aiuta a capire cosa è meglio per noi, ci spinge a non mollare ed è comunque la prova che abbiamo tentato e dobbiamo continuare a farlo.
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