Il lavoro in ufficio inizia a starti stretto oppure hai in mente un’idea, un progetto imprenditoriale da sviluppare o semplicemente hai una professionalità – anche in erba – che vuoi sfruttare lavorando in modo autonomo. Ecco vuoi diventare freelance e si pone il grande dilemma dell’apertura della partita iva. Farlo o non farlo? E se decidi che sì, te la senti e vuoi aprirla, che devi fare per muoverti senza troppi intoppi? Io ci ho messo almeno un paio d’anni per decidermi ad aprire partita iva. Mi sembrava un passo sempre troppo grande per me e troppo impegnativo. Mi spaventava e non mi sembrava mai il momento giusto. Che poi ad aspettare sempre il momento perfetto ci si muore eh… In base alla mia esperienza posso quindi dirti gli elementi sui quali devi muoverti come basi solide da cui partire.
Valuta bene ma con un pizzico di incoscienza
Prima di qualunque decisione importante bisogna ragionare e ponderare bene pro e contro. Informarsi, riflettere e poter decidere così se è la scelta migliore per te in quel momento della tua vita. Un criterio molto importante secondo me è avere dei risparmi da parte o qualcuno che possa aiutarti nel sostenere le spese nei primi mesi (o forse più) in cui se ti lanci in un lavoro con pochi o zero clienti di partenza devi comunque mangiare e pagare le bollette. Avere un paracadute ti permette di dedicarti con più serenità alla ricerca di clienti o al dare il massimo sul lavoro senza ansie continue di sopravvivenza.
Dopo avere valutato attentamente tutti gli aspetti però c’è una componente importante che non può mancare: devi buttarti e pensare che il rischio fa parte del cambiamento per cui devi farci i conti. A volte un pizzico di sana follia viene ripagato!
Affidati a un bravo commercialista e tormentalo di domande
Una volta deciso (ma anche se vuoi che qualcuno ti aiuti a decidere dati alla mano) una cosa che devi fare assolutamente è trovare un commercialista– possibilmente esperto nel tuo settore – che ti aiuti a rispondere a tutti i tuoi dubbi e tenga i conti per te. Devi infatti eliminare tutte le incombenze possibili per lavorare a mente libera.
A proposito di conti poi ti conviene fare un business plan per capire quanto dovresti guadagnare all’anno e quale dovrebbe essere il bilancio tra entrare e uscite. Sull’argomento ti consiglio il libro di Francesca Marano edito da Zandegù Chi ha paura del business plan?, molto chiaro e utile. Iniziare colregime dei minimipoi è un’ottima soluzione di partenza. Pone un limite di reddito di 30.000 euro l’anno e non ti consente di scaricare le spese ma ti permette di pagare poche tasse e testare la tua attività senza angosce.
Organizza le tue giornate secondo ritmi precisi e sistematici
Ok hai compiuto il grande passo. Ora ti serve qualche piccolo consiglio per partire bene. Lavorare da freelance, dovendo organizzare la giornate in autonomia totale, non è facile e si rischia di perdersi dopo poco. Devi quindi darti fin da subito – sia che tu lavori da casa o in un coworking – un’organizzazione ben precisa e una scansione temporale alla tua settimana e alle tue giornate. Scriviti cosa devi fare, stila una to-do list, datti delle regole e degli orari e rispettali più che puoi senza farti distrarre. Se lavori da casa poi ricordati ogni mattina di vestirti (e magari anche truccarti) come dovessi uscire per andare da qualche parte. Farlo ti aiuterà a sentirti attivo e produttivo. Vade retro al pigiama!
Lavora per la tua comunicazione e il tuo personal branding
Anche se non hai clienti all’inizio non perderti d’animo e lavora comunque per te, per comunicarti al meglio e farti conoscere. Scrivi post per il tuo blog, crea contenuti per la tua newsletter, alimenta la pagina Facebook e il profilo Instagram e così via. Produci contenuti di qualità, sii costante, crea relazioni e i risultati prima o poi arriveranno.
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